
Che cosa sono i concimi biostimolanti?
I concimi biostimolanti sono tutti quei prodotti che hanno una duplice funzione: da un lato, quella di fertilizzare il substrato; dall’altro, quella di stimolare la crescita della pianta e dei suoi frutti.
Da un punto di vista tecnico e normativo, rientra nella definizione di biostimolante una sostanza che, applicata in piccole quantità, promuove la crescita delle piante.
Un prodotto biostimolante è capace di aumentare la fertilità del terreno ed aumentare la resistenza delle piante agli stress, attraverso il miglioramento nell’assorbimento e assimilazione dei nutrienti.
Quando utilizzare i concimi biostimolanti?
I concimi biostimolanti sono di grande aiuto quando le piante non rispondono più alla concimazione.
Questo accade perché è venuto a mancare l’equilibrio dinamico del sistema suolo: in un sistema in perfetto equilibrio, tutti i cicli dei nutrienti sono chiusi e non c’è un netto sbilanciamento tra gli apporti in entrata e quelli in uscita.
Tradotto, questo significa che, in un sistema in equilibrio, il 100% della concimazione viene utilizzato dalla pianta: questo può accadere solo se il suolo ha la giusta aerazione, la giusta quantità di microorganismi e di sostanza organica, il giusto contenuto minerale, il corretto pH e così via.
La carenza in uno o più di questi parametri porta l’intero sistema verso l’inefficienza e questo si può tradurre in una minore risposta delle piante alla concimazione.
In questi casi, l’utilizzo di biostimolanti applicati per via fogliare aiuta senz’altro a evitare grossi danni alle piante, mentre si cerca una soluzione al problema.
Per approfondire questo argomento, vi suggeriamo il nostro articolo Si può nutrire una pianta dalle foglie? .
Tutti i benefici dei biostimolanti
I biostimolanti creano una ‘barriera’ protettiva sulla superficie della foglia. Grazie a questa proprietà, possono contrastare gli effetti nocivi della siccità.
Ad esempio, risultano assai efficaci nella prevenzione del brusone, ovvero quegli essiccamenti fogliari spesso provocati da sbalzi termici, idrici o da vento caldo.

Vanno a proteggere la coltura da eventuali effetti patologici dovuti all’applicazione di trattamenti fitosanitari e antiparassitari.
Se applicati sui semi, questi aumentano il proprio tasso di germinazione.
Infine, possono migliorare la qualità dell’allegagione e aiutano a ridurre la cascola dei frutticini.
In generale, l’applicazione fogliare dei biostimolanti va a sostenere la crescita della pianta in condizioni di intenso sforzo metabolico e a migliorare la sua tolleranza ai diversi stress ambientali.
Dall’altro lato, le applicazioni radicali sono utili per stimolare la rizogenesi e i microrganismi del suolo.
I biostimolanti a base di acidi umici e fulvici
Gli acidi umici e fulvici sono sostanze naturali che:
- favoriscono e regolano l’assorbimento degli elementi nutritivi
- correggono determinate anomalie di tipo fisiologico.
- agiscono sul terreno rendendolo più efficiente dal punto di vista dei processi concimanti.
Gli acidi umici e fulvici si possono definire come delle macromolecole organiche complesse che provengono dalla decomposizione della sostanza organica e dall’attività metabolica dei microrganismi.
Si tratta di una miscela di diversi acidi organici che assieme guadagnano una grande adattabilità a differenti situazioni.
In laboratorio, gli acidi umici e acidi fulvici vengono distinti sulla base della solubilità in acqua a diversi livelli di pH: a differenza dell’acido fulvico, l’acido umico risulta insolubile in acqua a pH ≤ 1.
L’effetto chelante dell’acido umico
L’acido umico è anche un eccellente agente chelante, perché rende gli elementi minerali del suolo molto più assimilabili per le piante, come ad esempio:
- calcio
- ferro
- magnesio
- zinco
- manganese
Grazie a questi elementi, lo sviluppo delle radici, del fusto e delle foglie viene massimizzato.
Inoltre, grazie agli acidi umici, anche assimilazione dell’azoto nitrico aumenta, perché gli acidi umici agevolano l’attività dei trasportatori radicali e degli enzimi coinvolti nel ciclo di assorbimento dell’azoto.
L’aumento di assorbimento di queste sostanze stimola la rizogenesi, ovvero l’estensione in numero ed in lunghezza delle radici: questo aumento dello sviluppo radicale si traduce in una maggiore efficienza della concimazione.
Le sostanze umiche influenzano positivamente anche il metabolismo secondario, favorendo l’accumulo di antiossidanti e l’attività degli enzimi di difesa dallo stress ossidativo causato da radicali liberi che si generano a seguito di stress ambientali.
Da un punto di vista applicativo, gli effetti benefici delle sostanze umiche sulle colture sono più evidenti nei suoli poco fertili, caratterizzati da una scarsa dotazione di sostanza organica.
La funzione dell’acido fulvico
Grazie al suo ridotto peso molecolare , l’acido fulvico entra facilmente nelle foglie e nelle cellule delle piante: può addirittura essere trasportato nei mitocondri delle piante, ovvero gli organelli cellulari responsabili della produzione di energia.
Queste sue particolari caratteristiche rendono l’acido fulvico molto efficace nelle irrigazioni radicali e nelle concimazioni fogliari, nonché di notevole aiuto al trasporto di sostanze utili all’interno della foglia.
La linea CONITALO di vermicompost ad azione biostimolante
Anche CONITALO dispone di una linea di concimi biostimolanti, ovviamente a base di vermicompost.
Realizziamo i nostri prodotti liquidi tramite fermentazione del prodotto solido: in questo modo, gli acidi umici e fulvici restano in soluzione nell’acqua.
Questo prodotto contiene i titoli N-P-K del vermicompost, con una concentrazione molto maggiore di microrganismi, ormoni ed enzimi.

Trattandosi di un biostimolante a base di acidi umici e fulvici, è idoneo tanto alla fertirrigazione quanto alla concimazione fogliare.
La concentrazione è tale che 5 ml di vermicompost liquido biostimolante sono sufficienti a trattare 10 mq di orticole, o un grande albero da frutto, oppure due alberi piccoli.
Per agevolare la sua distribuzione, il prodotto va diluito in acqua declorata.
La diluizione minima è di 5 ml per ogni litro d’acqua, ma si presta a diluizioni in volumi superiori a 1L.
Viceversa, la diluizione di 5 mL in un volume di acqua inferiore a 1L è sconsigliata perché tale dosaggio è superfluo, in quanto superiore al limite fisiologico di assorbimento da parte della pianta.
Infine, come regola generale, vi suggeriamo di aumentare la frequenza delle applicazioni, mantenendo piccole le dosi, piuttosto che usare dosi abbondanti in applicazioni meno frequenti.