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Come concimare i legumi? Con l’humus di lombrico

I legumi fanno parte della famiglia Leguminosae, anche note come Fabaceae.

All’interno di questa famiglia troviamo ortaggi come i ceci, le fave, i piselli ed, ovviamente, i fagioli.

Cosa rende speciali i legumi?

I legumi sono tra le pochissime piante in grado di approvvigionarsi di azoto direttamente dall’atmosfera.

Questa è una capacità davvero utilissima, perché l’azoto rappresenta il 78% della sua intera composizione chimica ed è estremamente più abbondante nell’aria che nel suolo.

L’azoto atmosferico si trova nella forma N2, che rappresenta due atomi di azoto legati tra loro da un legame triplo (molto difficile da rompere).

Normalmente le piante (legumi compresi) non sono in grado di utilizzare da sole l’azoto in forma N2: per ottenere l’azoto dall’atmosfera, occorre un passaggio intermedio.

Come ci riescono?

Per ottenere il prezioso azoto, i legumi si affidano ad aiutanti molto particolari: i batteri azotofissatori.

Si tratta di microrganismi molto semplici, procarioti (centinaia di volte più piccoli di una cellula vegetale).

La maggioranza degli azotofissatori delle leguminose appartiene al genere Rhizobium,  caratterizzato da numerosi ceppi che entrano in simbiosi con specie vegetali ad accrescimento veloce.

Questi batteri, grazie ai loro enzimi, sono capaci di effettuare una reazione chimica molto complessa: l’azotofissazione.

In particolare, si tratta di un processo riduttivo con cui l’azoto N2, presente nell’atmosfera, viene trasformato in azoto ammoniacale, una forma disponibile per le piante.

Dove vivono i batteri Rhizobium?

I batteri del genere Rhizobium fanno parte del vasto gruppo dei microrganismi del suolo. Essi sono dispersi nel terreno, ma cominciano a proliferare quando incontrano la radice di una leguminosa.

Se potessimo osservare al microscopio ciò che avviene nel suolo, scopriremmo che si tratta di una forma di simbiosi: il batterio penetra dentro la radice per beneficiare degli zuccheri della pianta e di una protezione dalle avversità esterne, mentre la radice beneficia della capacità azotofissatrice del batterio.

La simbiosi tra radici e batteri ha avuto talmente successo che in quasi tutte le leguminose si vengono a formare sulle radici delle vere e proprie strutture di contenimento dei batteri: si tratta dei noduli radicali.

Essi si presentano come delle piccole sfere che sporgono dalle radici: il loro interno è completamente pieno di batteri azotofissatori.

Ai legumi serve il concime?

Potremmo farci questa domanda, ora che sappiamo che i legumi ottengono il loro azoto direttamente dall’atmosfera.

Tuttavia, non bisogna dimenticare che nella concimazione di una pianta la chimica da sola non basta, perché bisogna considerare anche altri fattori del benessere della pianta.

Per capire come concimare una leguminosa, possiamo prendere ad esempio il fagiolo.

Il fagiolo viene tradizionalmente utilizzato nella rotazione delle colture, che consiste nel suo inserimento in un terreno che è già stato sfruttato da una coltura più esigente.

In questo modo, il fagiolo non asporta ulteriore azoto al terreno, anzi, lo ricaricherà nel caso in cui se ne utilizzi la parte vegetativa (radici, fusto e foglie) per il sovescio.

In generale, il fagiolo cresce bene anche senza una nuova concimazione.

D’altra parte, se vogliamo incrementare il raccolto di fagioli, dovremo andare a coltivare proprio la microbiologia che sta alla base dell’attività del fagiolo.

Concimare i fagioli con l’humus di lombrico

L‘humus di lombrico applicato alla coltivazione del fagiolo è stato messo alla prova in uno studio in cui veniva confrontato con un concime minerale NPK.

I risultati hanno mostrato piuttosto chiaramente che la miglior risposta si è manifestata in seguito alla concimazione con humus.

Ma com’è possibile?

La risposta che viene data in questo studio è piuttosto semplice: l’humus di lombrico va a migliorare direttamente le proprietà del terreno ed incrementa l’attività microbiologica, a differenza dei concimi minerali.

In particolare, il miglioramento della struttura del suolo grazie al vermicompost è fondamentale per garantire ai batteri la corretta areazione, che ovviamente è indispensabile per l’approvvigionamento dell’azoto atmosferico.

Tale areazione si realizza in un modo estremamente minuzioso, che sarebbe impossibile da riprodurre in una lavorazione del terreno.

I risultati della concimazione con humus

Al termine dell’esperimento, i ricercatori avevano ottenuto quasi il doppio del raccolto sulle superfici trattate con vermicompost.

Anche tu puoi ottenere questi risultati, utilizzando The Worm Up per le tue leguminose!

Sono sufficienti 100 g per ogni metro quadro in caso di terreni a medio impasto; aumentare fino a 500 g per metro quadro in caso di terreni troppo compatti o troppo sciolti.

 

 

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