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Come concimare la vite subito dopo la vendemmia

Come concimare la vite subito dopo la vendemmia ?

Se hai iniziato la vendemmia oppure è in corso questo articolo fa per te!

Premesso che la vite è il simbolo dell’agricoltura, essa veniva coltivata già nel 4000 a.C. in Mesopotamia ed era ritenuta sacra da molte popolazioni, tra cui gli Egizi, gli Assiri, i Greci ed i Romani.
La sua importanza si è mantenuta fino ai giorni nostri, anche se in una forma diversa: essa domina e caratterizza il panorama culinario, paesaggistico e culturale di molte delle nostre regioni.

 

Partiamo dall’inizio: la vite selvatica

I bisogni di una pianta coltivata dall’uomo e della sua controparte selvatica spesso coincidono.
Nel caso della viticoltura questo principio è piuttosto veritiero, perché molte varietà della vite domestica (Vitis vinifera sativa) hanno conservato dei tratti ancestrali, soprattutto per quanto riguarda le caratteristiche pedologiche del territorio, appartenenti alla Vitis vinifera sylvestris, ovvero la vite selvatica.

La vite selvatica è una pianta che predilige i terreni ruderali, ad esempio i bordi delle strade, i muri e i ruderi, ma che si adatta anche a vivere lungo i margini dei boschi, nelle siepi campestri, vicino ai corsi d’acqua e nei terreni incolti.

La sua diffusione ha raggiunto i massimi storici durante il Pliocene, circa 3 milioni di anni fa: in questo periodo era possibile trovarla ininterrottamente dall’Europa all’Asia.
Con la fine del Pliocene e con l’inizio delle fasi glaciali del Pleistocene, la vite si è ritrovata confinata nei territori dell’area mediterranea e asiatica, di gran lunga più caldi rispetto all’entroterra.

Molte tracce di questo percorso si riflettono in caratteristiche riscontrabili ancora oggi nelle nostre viti, dal momento che queste piante generalmente apprezzano molto i climi caldi e secchi, nonché i terreni drenanti; viceversa, mal si adattano a periodi troppo prolungati di freddo o ad un terreno troppo umido.

 

Il momento giusto per concimare la vite

La vite domestica, come la sua varietà selvatica, ha bisogno di un terreno poco organico. Tuttavia, ciò non significa che la concimazione abbia un’importanza marginale.
Al contrario, una corretta concimazione della vite garantisce un’ottima salute alla pianta ed una discreta prevenzione delle patologie, al pari della potatura.
La concimazione della vite si effettua unicamente in due momenti dell’anno: in primavera, con la ripresa vegetativa, ed in autunno, subito dopo la raccolta dell’uva.
Fino ad oggi la vendemmia è sempre avvenuta in pieno autunno, ma quest’anno in moltissime zone d’Italia invece è stata anticipata a causa delle temperature da record di quest’estate.
Di conseguenza, anche la concimazione dovrà essere anticipata di circa un mese e mezzo: in questo articolo vedremo come eseguire la concimazione organica, tenendo conto dell’eccezionalità del clima attuale e di tutte le altre caratteristiche del terreno su cui la vite prospera.

 

Perché concimare la vite con il vermicompost?

Per rispondere a questa domanda, è bene tenere a mente un sano principio che viene promosso soprattutto dall’agricoltura biodinamica: ogni coltivazione non deve mai causare una perdita di fertilità del suolo.
Rispetto ad un ecosistema naturale, una monocoltura (quindi anche la vigna) tende ad asportare dal terreno una certa gamma di microelementi e a selezionare solo un certo tipo di microflora.
Questa selettività provoca inevitabilmente una perdita di fertilità nel medio-lungo periodo, che può essere contrastata solo ricorrendo alla concimazione organica.

Il vermicompost possiede delle caratteristiche molto indicate per la concimazione della vite: è in grado di apportare una grande quantità di sostanza organica, elementi nutritivi e microflora in un volume molto ridotto, in modo da andare a restituire al suolo della vigna la sua fertilità senza comprometterne altre proprietà altrettanto importanti.

 

Dosaggi di concimazione delle vite

Il dosaggio del concime organico dipende dalle caratteristiche del terreno: il suo pH, dal suo grado di umificazione, dalla sua umidità e dalla sua vagliatura.
Per quanto riguarda il vermicompost, non bisogna superare i 500 g a pianta per gli impianti con più di dieci anni, mentre per quelli più giovani non bisogna eccedere i 250 g a pianta.
Questo perché la vite non ama i terreni argillosi, che tendono ad impregnarsi facilmente d’acqua e a trattenerla più a lungo.

Invece, per quanto riguarda le varietà derivanti dal portinnesto Kober 5BB, la concimazione organica dev’essere più abbondante: in questo caso aumenta a 350 g per le piante giovani e a 750 g per le piante di più di dieci anni.

 

Pendenza del terreno

In molte zone le vigne si trovano su terreni in pendenza. A causa della loro conformazione, questi terreni risultano molto esposti al fenomeno dell’erosione.
In questo caso la concimazione dovrà essere ulteriormente aumentata del 10-20% per sfruttare meglio la presenza della glomalina, una molecola presente nel vermicompost che aumenta l’adesione tra le particelle del suolo ed evita che vengano spostate via dall’acqua in scorrimento.

Terreni poco drenanti: attenzione ai ristagni!

Se il terreno è poco drenante, ad esempio per la presenza di limo o di argilla, è consigliabile distribuire il vermicompost almeno a 1 metro di distanza dal fusto della vite, per scongiurare ogni possibile ristagno d’acqua in sua prossimità.
Il vermicompost infatti è ottimo per trattenere l’acqua nel suolo, ma questo dovrebbe avvenire lontano dalla pianta: in questo modo, le radici avranno uno stimolo maggiore a crescere verso i punti di concimazione e andranno a ricoprire un volume di suolo maggiore.

 

Cosa fare se uso troppo vermicompost?

Una concimazione organica troppo abbondante di per sé non è un problema: la sostanza organica in eccesso costituisce un deposito a lungo termine nel suolo che viene utilizzato dalle piante negli anni successivi.

Tuttavia, da un punto di vista agronomico, si rischia un inconveniente: l’eccessivo rigoglio vegetativo delle foglie, che vanno ad ombreggiare i grappoli.
In questo caso la soluzione è semplice: bisogna aumentare il numero di potature estive.
Se seguite questo modo di procedere, la possibilità di insorgenza di malattie fungine diminuisce e  il grado zuccherino negli acini aumenta, perché la linfa viene diretta ai frutti anziché alle foglie.

Ricapitolando…

Questi sono i cinque concetti più importanti da tenere a mente quando si programma la concimazione organica del vigneto:

  1. la concimazione organica serve a conservare la fertilità al suolo;
  2. occorre fare attenzione ai dosaggi, a seconda del portinnesto;
  3. aumentare la dose nei terreni pendenti per evitare l’erosione;
  4. evitare di concimare troppo vicino al fusto;
  5. se la dose di concime è stata troppo abbondante, aumentare le potature estive.

Naturalmente si tratta di un argomento molto più vasto, perciò in caso di domande specifiche o temi non trattati in questo articolo, non esitate a contattarci. Saremo più che disponibili a rispondere a tutti i vostri dubbi!

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