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Unione Europea: cura del suolo contro i cambiamenti climatici

L’Unione Europea per la cura del suolo contro i cambiamenti climatici

L’Unione Europea nel 2020 ha approvato il programma ‘Farm to Fork‘: di che cosa si tratta?

Questo programma, al centro del Green Deal europeo, punta al sostanziale miglioramento dell’intera filiera agro-alimentare, dal produttore al consumatore.

La Commissione Europea ha riconosciuto l’esistenza di un legame tra la perdita  di biodiversità e gli impatti negativi sulla salute, sulla qualità del lavoro agricolo e sull’equità retributiva.

Da questo punto di vista, la cura del suolo è di importanza cruciale contro i cambiamenti climatici.

Il suolo: l’elemento chiave per un’agricoltura sostenibile

Il suolo è un sistema complesso che coinvolge tutte e quattro le sfere della Terra: geosfera, atmosfera, idrosfera e biosfera.

Il suolo sta alla base dell’agricoltura e, di conseguenza, la sua buona salute è parte fondante del nostro benessere .

 

 

Gli obiettivi del programma Farm To Fork 

Gli obiettivi da perseguire secondo il programma Farm to Fork sono principalmente quattro:

  • Sostenibilità della produzione agricola
  • Sostenibilità della lavorazione e della distribuzione
  • Sostenibilità alimentare
  • Sostenibilità contro gli sprechi di cibo

Il programma punta ad un’approccio circolare alle problematiche che riguardano l’agricoltura.

L’Unione Europea ha riconosciuto che la sostenibilità della produzione agricola parte dalla cura del suolo per contrastare i cambiamenti climatici.

Il carbonio del suolo

Il suolo è un grande magazzino naturale di carbonio in forma solida: questa è la sostanza organica.

La lavorazione profonda dei terreni (ad esempio, l’aratura) espone alla luce e all’aria i maggiori depositi di sostanza organica presenti nel suolo.

In presenza di aria e luce si assiste alla totale sterilizzazione del contenuto microbiologico di questi depositi e, unitamente a ciò, alla loro ossidazione.

A contatto con l’aria, il carbonio del suolo reagisce producendo anidride carbonica, la CO2, che finisce in atmosfera e contribuisce all’effetto serra.

Per evitare ciò, è auspicabile la diffusione di pratiche a minima lavorazione, soprattutto per quanto riguarda la preparazione del terreno.

Da qualche anno stanno nascendo linee di pensiero agronomiche più attente a questi aspetti ecologici: ad esempio, l’insieme di pratiche definite agricoltura rigenerativa, promossa ad esempio da Deafal.

Ma non solo: anche l’agricoltura biodinamica si applica nella minima lavorazione del suolo per la conservazione della sua fertilità.

 

Cosa possiamo fare per proteggere il suolo?

Una strategia decisamente utile per proteggere il suolo è la ‘cover crop‘, ovvero la ‘coltivazione di copertura‘.

Questa pratica consiste nel coltivare una pianta non per il suo interesse alimentare, bensì per la sua capacità di migliorare il suolo con le proprie radici e di tenerlo protetto dall’esposizione all’aria, come se fosse una ‘coperta’ vegetale.

Tra le specie utilizzate per la cover crop troviamo: il loietto italico, il trifoglio, l’erba medica, il panico, il miglio e tante altre.

Alla cover crop può seguire la tecnica del sovescio: essa consiste nel trinciamento dei fusti della coltura di copertura con il crimper; a seguire, il suo interramento totale o parziale.

Questa pratica serve soprattutto a ricaricare lo stock di sostanza organica del suolo attraverso la decomposizione dei fusti verdi (ricchi di azoto, altro elemento cardine della salute del suolo) ad opera dei microrganismi.

Un classico roller crimper.

 

Una variante al trinciamento con interramento è l’allettamento della coltura, considerata una pratica più ‘delicata’ per quanto riguarda la decomposizione della coltura a beneficio del suolo: in effetti, questo evita che il terreno venga aperto, rivoltato e quindi disturbato.

 

Come diventare custodi del suolo

Il suolo è una risorsa non rinnovabile da tutelare: questo è ormai chiaro agli occhi dell’Unione Europea.

Anche noi cittadini abbiamo un ruolo nella difesa dei nostri suoli: come produttori, possiamo scegliere delle lavorazioni agricoli a basso impatto ambientale come quelle appena descritte.

Come consumatori, possiamo privilegiare i prodotti che vengono da pratiche agricole positive.

 

Che cosa fa CONITALO per il suolo?

Come azienda che si occupa di  Lombricoltura e di produzione di Humus di Lombrico, crediamo di poter contribuire davvero alla trasformazione della filiera agricola.

Il nostro intento è quello di metterci a supporto tanto  degli agricoltori esperti, che stanno affrontando la transizione dai concimi chimici ai concimi organici, quanto dei nuovi agricoltori, che sono alla ricerca di una concimazione rispettosa del suolo.

E non dimentichiamoci nemmeno di tutti gli altri nostri sostenitori, anche se non agricoltori. Hobbisti, giardinieri, vivaisti e tanti altri:  condividiamo con voi la passione per la natura e per la tutela del suolo.

 

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